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Appassionata di cultura, curiosa di natura e amante del confronto, mi piace raccontare il mondo attraverso la mia scrittura, i miei occhi e il mio sentire. Precisa, attenta e meticolosa, non mi fermo mai alla superficie delle cose, mi piace edere cosa c'è dietro a quello che appare.

Giornata del Naso Rosso VIP Bari

Ringrazio innanzitutto Loredana Liguori per la fiducia riconfermata nei confronti di Culturandia che, nell’ormai lontano 2015, promosse la loro associazione (leggi l’articolo) ed alla quale si è rivolta nuovamente per raccontare e far conoscere la Giornata del Naso Rosso.

Ringrazio anche la Vicepresidente dell’associazione Teresa Fonsdituri per avermi regalato mezz’ora del suo tempo per farmi immergere in questa bellissima realtà ed anche Nicoletta Denicolò, presidente dell’associazione e Mario Siciliani, clown di corsia.

La Giornata del Naso Rosso a cura di VIP Bari si svolgerà il 28 maggio 2023 presso il Parco 2 Giugno a Bari dalle ore 09:00 alle ore 17:00.

Ma cos’è la Giornata del Naso Rosso e a cosa serve?

Per spiegarlo, vi racconto un po’ di VIP Bari e della sua mission.

VIP Bari Odv nasce nel 2005 e fa parte della Federazione VIP Viviamo In Positivo Italia Odv che collega e coordina più di 60  associazioni VIP sparse in tutto il territorio italiano e Repubblica di San Marino.

In Puglia ve ne sono ben due: una a Bari ed una Lecce.

Mission di VIP Bari è portare un sorriso tra le corsie degli ospedali e delle case di riposo, un tempo fatto di svago e fantasia al fine di allontanare grandi e piccoli pazienti e le loro famiglie da ciò che stanno affrontando.

Un naso rosso quindi con i poteri magici perché i volontari, una volta in corsia e dal momento in cui lo indossano, lasciano tutto ciò che li riguarda fuori per fare spazio alla fantasia ed alla positività, ingredienti fondamentali della loro mission.

Essere volontari, quindi, prima di giovare gli altri, giova a chi lo fa, come ho potuto constatare dalla chiacchierata con la Vicepresidente che  mi raccontava essersi affacciata circa sette anni fa a questa realtà per donare colore alla sua vita, che si era “Ingrigita” persa nell’affannata tabella di marcia che la vita ci propone ed impone, fatta di traguardi costanti ed incalzanti  che non lasciano spazio ad altro e, nel momento in cui ha sentito tutto questo, ha cercato una tavolozza di colori e gioia individuandola nel volontariato al quale guardava da anni ma non si era mai avvicinata ed è lì che la sua avventura in quanto volontaria prima e clown poi è iniziata.

Ma come si diventa clown di corsia?

Per diventare clown di corsia occorre un corso di formazione di tre giornate intensive e ciò al fine di preparare e tutelare il volontario al ruolo che svolgerà trattandosi di un’attività che ha luogo negli ospedali, nelle case di riposo e nei reparti oncologici.

Essere volontari non deve ledere ma giovare ed ecco perché la formazione è fondamentale per non portare con sé il dolore che incontreranno e prepararsi a fare spazio alla fantasia ed alla positività.

La Giornata del Naso Rosso è l’unica occasione in cui le associazioni facenti parte della Federazione VIP Viviamo In Positivo Italia Odv possono promuoversi per farsi conoscere ed avvicinare nuovi volontari ed è anche l’unica occasione in cui sono autorizzati a richiedere e ricevere offerte al fine di coprire i costi della formazione che ricevono i volontari svolta con professionisti al fine, come abbiamo visto, di preparare e strutturare i clown per il ruolo che svolgono.

Questa giornata è quindi davvero un’occasione preziosa.

Quest’anno avrà luogo presso il Parco 2 Giugno di Bari a differenza degli scorsi anni in cui svolgeva presso Piazza del Ferrarese sempre  a Bari, cuore pulsante della città e quindi vetrina estremamente ricettiva e ad ampio spettro che, da polo centrale quale è, permetteva sicuramente una maggiore visibilità ed affluenza,  sarebbe quindi davvero prezioso se un evento così importante che avvicina e crea nuovi volontari per portare un sorriso a chi ne ha più bisogno potesse tornare in futuro in una piazza così bella e ricca di passeggio permettendo a quante più persone possibili di incuriosirsi ed avvicinarsi ad  una realtà così magica e fondamentale.

Segnate quindi in agenda questo appuntamento imperdibile e lasciatevi pervadere dalla magia e fantasia di questa realtà.

Locandina dell’evento:

Link utili e contatti:

 

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Alice non lo sa, di Carmen Laterza

Libro comprato dalla sezione “Offerte lampo” dello Store di Amazon, sezione che adoro e da cui sono arrivata a molti piccoli gioielli che tanto mi hanno donato e lasciato.

Amo profondamente questa sezione per svariati motivi, ad esempio perché mi fa sentire come se fossi in un mercatino dell’usato o dell’antiquariato da cui tante meraviglie si scoprono; la amo profondamente perché contiene libri non rinomati, che non appartengono ai famigerati best seller o che non sono stati pluripremiati e spesso questi preamboli che tante aspettative creano mi lasciano un senso di delusione ed amarezza per le troppe aspettative tradite.

La amo anche perché, i libri contenuti, proprio perché non ancora molto famosi, non sono stati recensiti infinite volte da infiniti punti di vista e arrivo a scoprirli con uno sguardo vergine ed un’idea tutta da costruire assolutamente personale.

Alice non lo sa, di Carmen Laterza, era in questo spazio e fra quelli presenti ha attirato la mia attenzione più di tutti gli altri, questo perché nella trama del libro protagonista è una famiglia, quella di Roberta, composta dal marito Carlo, i due figli, Riccardo e Alice e la nonna materna, Mimì.

Nella trama, particolare accento viene posto sulle tre figure femminili, pilastro di questo libro che, attraverso la loro differenza generazionale, guarderanno lo stesso mondo e le stesse circostanze ma da punti vista differenti.

“Alice non lo sa”, è un titolo che mi ha particolarmente colpita, indica qualcuno di ignaro e invece la piccola Alice sarà quella che saprà prima e più di tutti.

La mia attrazione verso questo libro nasce dalla storia che racconta di una famiglia con tutte le sue dinamiche dandomi un senso di calore ed appartenenza a questo nucleo.

Questa impressione, però, con mia somma delusione, nell’arco del libro si perde e non viene mantenuta.

Della famiglia nella trama, non c’è più nulla. Il matrimonio tra Roberta e Carlo, che nella trama viene evidenziato come in crisi, rimarrà tale ma sempre e solo sullo sfondo, senza che mai accada i due protagonisti di questa crisi se ne confrontino, ne parlino, ne discutano, da vera coppia, da veri coniugi.

Ci saranno dei confronti, ma pochi, confusi, perlopiù nell’animo di ognuno dei due dando poco spazio di confronto tra loro e poco spazio al lettore che di questa crisi ne coglierà un senso sfuggente e confuso.

La crisi del matrimonio di Roberta e Carlo, così come la loro famiglia, verrà filtrata dalla figura della nonna materna, Mimì, figura che invade e pervade tutto in questa famiglia dove la nonna sembra essere il vero marito della figlia spodestando il genero.

Roberta appare come una figlia mai cresciuta, seppur quarantenne con due figli, un marito, una casa ed un lavoro.

 Appare stanca e sopraffatta dalla sua stessa vita, da questo matrimonio, da Carlo, del quale un tempo si era innamorata per le stessa ragioni che ora la allontanano da lui, dal lavoro, dalle tenere tutto insieme.

Da Carlo non si sente appoggiata e sostenuta, lo trova freddo, indifferente verso la famiglia, preso solo dalle sue esigenze e dal lavoro e si accontenta lui torni ogni sera a casa, seppur la sua presenza poco le cambia.

Carlo, dal canto suo, in realtà è tutto fuorché indifferente, ha solo ritmi di lavoro molto elevati che poco spazio ed energie per il resto gli lasciano. Ama sì il suo lavoro, ma traspare anche l’amore per la sua famiglia, anche se lo manifesta con meno morbosità di Roberta e con meno platealità.

Roberta non riesce ad accettare qualcuno possa amare in un modo così diverso dal suo ma in realtà un vero confronto con Carlo non lo cerca mai, ed anzi, si chiude lasciandolo fuori da tutto, anche da una terribile notizia che le giungerà e la riguarda in prima persona.

Insomma, questa coppia di coppia ha solo i figli e lo stesso tetto e da queste crepe traspare la luce di Mimì che tutti accieca.

Mimì è una figura molto presente in questa famiglia, forse anche troppo. Leggeremo e sapremo più di lei che di Carlo e di Roberta.

Mimì è una figura che viene raccontata talmente perfetta da non risultare reale. Lei riesce in tutto, è sempre precisa, sorridente, sa sempre cosa dire e cosa fare e se qualcosa non va, Mimì saprà come farla andare.

Nonna amorevole e mamma chioccia, protegge tutti a tal punto da venire idolatrata da figlia e nipoti.

Non voglio demolirla, anche io a questa Mimì mi sono tanto affezionata, ma devo ammettere che, nel momento in cui un evento catastrofico da cui tutti ha tenuto all’oscuro (anche noi lettori) viene travolta, questo cambia completamente il senso e l’equilibrio del libro che ha basato tutta la sua struttura su questa figura potente e luminosa che sembra indistrubile ed invece, d’improvviso, viene mostrata in tutta la sua umanità e fragilità e proprio come la piccola Alice e Roberta, mi sono sentita spiazzata ed anche un po’ tradita soprattutto perché, per buona parte del libro, a questo non si viene assolutamente preparati.

Alice ha solo sei anni e il libro si intitola “Alice non lo sa” ed invece Alice sa tutto, perché Alice lo sente.

Sente la crisi e la profonda crepa nel matrimonio dei genitori, sente la stanchezza della madre, sente che la nonna viene travolta da una catastrofe che cerca di nascondere a tutti, da cui tutti cerca di proteggere raccontando bugie che riescono ad ingannare tutti eccetto lei, sente l’omosessualità nascente del fratello tredicenne che da piccolo e dolce diventa un adolescente chiuso e scontroso e lei capisce che questo dipende dai sui sentimenti che nutre per un suo compagno, Giovanni, sentimenti nuovi che non sa come affrontare.

Alice sente tutte queste cose perché osserva le persone quando non sanno di essere guardate, ed è lì che scova quello che tanto ci impegniamo di non far apparire agli altri, a non far arrivare fuori.

Alice è un personaggio del quale è davvero impossibile non innamorarsi, una lente d’ngrandimento sul mondo e sulle persone, ci insegna a sentire, piuttosto che a sapere.

Tutti nella storia si affannano per non far sapere ad Alice, ma Alice lo sa perché lo sente, non ha bisogno nessuno glielo racconti cosa accade.

Ciò che mi ha dispiaciuta è stato l’enorme riflettore posto, da un certo punto in poi del libro, sulla catastrofe che travolge Mimì, portando un’ondata di dolore ed impotenza in tutti i protagonisti, incluso il lettore.

Ci si sente traditi da queste menzogne che Mimì racconta a tutti per proteggerli, ci si sente arrabbiati da questo tempo ed innocenza rubati, un’innocenza da lei tessuta con tanta ostinazione.

È surreale nessuno abbia capito ciò che si celava dietro quelle bellissime storie raccontate come toppe a questo dolore, che parlavano di una Mimì perfetta e sempre felice e questo ci fa comprendere di più di Roberta e della psicologia del suo personaggio (e forse di molti figli) che seppur ormai donna e adulta, vuole credere con tutte le sue forze a questa figura della madre ultraterrena nella sua irreale perfezione.

Da lettrice, oltre ad essermi sentita tradita, non ho apprezzato questo dipingere Roberta come bambina, come troppo presa dalla sua vita e dai suoi problemi, dalla crisi del suo matrimonio, dal lavoro che la affanna, come se tutto ciò non lasciasse spazio ai sentimenti ed alle vite di chi le vive vicino e da un lato è anche vero ma credo anche sia stato tutto fortemente esasperato e voluto da Mimì in primis che a questa figlia non ha dato  fiducia credendola troppo fragile e che potesse quindi spezzarsi alla minima folata di vento ed invece Roberta ci stupirà nella forza che sarà capace di sprigionare quando non avrà altra scelta all’infuori di questa  e forse, se Mimì avesse creduto di più in lei, questa forza l’avrebbe scelta piuttosto che subita.

Prezioso è secondo me il non vedere da parte di Roberta l’omosessualità del figlio Riccardo capita solo dalla piccola Alice perché, anche qui, la figura di Carlo risulta inesistente, non le viene dato spazio, e, stranamente, sfugge anche all’occhio della nonna che, a differenza della figlia, è sensibile a tutto ciò che accade nella vita dei suoi nipoti e di Roberta, ciò evidenzia un aspetto molto comune ai genitori che spesso nel manifestarsi di un profondo malessere dei figli si interrogano sulle loro azioni, se possono in qualche modo aver generato questo malcontento e non trovando nelle proprie azioni la causa, in preda a sentimenti di paura ed impotenza, puniscono i figli piuttosto che guardare di più e meglio nel loro mondo e qui Alice ci insegna tanto: non ha bisogno il fratello le racconti i suoi sentimenti, li vede nel suo sorriso quando guarda Giovanni, quando con lui si confida e trascorre del tempo e lo sente nella sua tristezza che lo pervade facendolo chiudere in atteggiamento scontroso con il resto del mondo quando Giovanni va via.

Ciò sfugge agli adulti che tanto hanno sempre bisogno di vedere e che non sanno più sentire e quando sentono, dubitano di ciò che sentono avvertendo l’esigenza di prove che rendano reale il loro sentire invece ad Alice basta ciò che sente affinché sia reale e da quel sentire si lascia guidare.

Altrettanto spiazzante, così come la catastrofe che si abbatte sulla vita di Mimì e poi, solo dopo, anche sulle vite di chi la ama e le sta vicino, è il gesto finale di Carlo che, in un atto plateale, si scusa con Roberta per la frattura nel loro matrimonio, frattura raccontata sempre e solo nell’animo dei singoli protagonisti senza che vi fosse mai un reale chiarimento tra i due, anche questo aspetto rimane sullo sfondo per lasciare, ancora una volta, spazio e riflettore sulla figura di Mimì.

Questa l’ho trovata una grande mancanza, è come se una serie di gesti ed azioni scollegati apparissero all’improvviso nel libro tra due personaggi che non comunicano quasi mai direttamente ma sempre e solo con mediatori: da Mimì, ad Alice, a Valeria, collega di Roberta, insomma,tutti sembrano saperne più di Carlo e quindi questo “scusarsi” in modo sottinteso di Carlo è, a mio avviso, fuori luogo decidendo che sia lui l’unico fautore di questa crepa e, ancora una volta, Roberta, proprio come una bambina, viene completamente assolta e deresponsabilizzata non donando a questo personaggio credibilità e spessore.

Quindi, volendo trarre le mie conclusioni, lo rileggerei? Assolutamente sì, perché, anche se non l’ho condiviso in tutte le scelte, mi ha donato uno sguardo diverso ed arricchito verso gli eventi ma soprattutto verso me stessa e gli altri.

Incontrare il personaggio di Alice è stato un viaggio bellissimo, indubbiamente il personaggio che più mi ha toccata e lasciato: innanzitutto, mi ha ricordato di osservare le persone quando non sanno di essere guardate, è lì che le conosci veramente; mi ha insegnato a fidarmi di ciò che sento e lasciarmi guidare da quelle emozioni e che sentire è sufficiente per sapere; mi ha insegnato a guardare oltre una cattiva risposta, a volte usciamo parole dure solo per difesa o per una lotta interiore che stiamo affrontando e che chi abbiamo di fronte non può sapere.

Da Roberta ho imparato a distogliere l’attenzione dai miei problemi e da ciò che mi riguarda per ricordarmi di guardare chi ho di fronte, ascoltarlo, osservarlo, per accorgermi di ciò che sta vivendo e non ritrovarmi a scoprire a giochi fatti ciò che gli sta accadendo; a non pretendere da chi ho al mio fianco, sia tutta sua la responsabilità di una crepa, a non far mai credere a chi mi ama, che sia troppo fragile per superare una tempesta.

Da Carlo ho imparato a non concentrarmi troppo sui miei obiettivi lasciando indietro chi cammina con me; a non farmi carico totalmente e da sola di ciò che non va e ad imparare ad esprimere le mie emozioni, senza tenerle solo per me pretendendo che gli altri facciano tutta la strada da soli per arrivare a conoscerle.

Da Mimì ho imparato forse la lezione più importante: che mostrare le proprie paure e debolezze è sano ed è sano anche per chi ci sta vicino; che non dobbiamo essere sempre perfetti, sorridenti ed invincibili e che questo ci rende solo una bella idea, ma poco, se non per nulla, umani, e ci carica di un fardello che nessuno dovrebbe mai scegliere di portare sulle proprie spalle e ci rende soli per scelta e non perché lo siamo per davvero; mi ha insegnato a dare fiducia a chi amo senza crederlo troppo fragile ed incapace di affrontare circostanze ed emozioni, a lasciare loro la possibilità di scelta senza sia io a scegliere per loro.

Quindi, se volete una lente di ingrandimento sul mondo, su voi stessi e sugli altri, sì, ve lo consiglio vivamente, io non immaginavo, prima di scrivere questa recensione, quanto questo libro mi avesse lasciato in eredità, un’eredità che custodirò gelosamente e condividerò con piacere, iniziando dal guardare gli altri quando non sanno di essere guardati.

Alice non lo sa, ma sentendo, insegna tanto.

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“We will rock you”, Musical dei Queen

Interno Teatro Valli di Reggio Emilia

Sabato 29/04/2023 è andato in scena presso il Teatro Valli di Reggio Emilia il Musical dei Queen “We will Rock you” ideato dai Queen e scritto da Ben Elton e noi, appassionati di musica e, nello specifico, dei Queen, non potevamo proprio mancare! 

Il Teatro Valli di Reggio Emilia si è presentato come uno spazio piccolo ed accogliente dove far esplodere tutta l’energia di un gruppo Rock che ha segnato la Storia della Musica e che provoca nostalgia ed evoca magici ricordi in chi li ha amati, ascoltati, cantati e, magari per loro fortuna, anche conosciuti. 

Il cast che l’ha inscenato è composto da magnifici performer assolutamente preparati, con esibizioni vacali mozzafiato che hanno lasciato estasiati ed increduli il pubblico avendo la capacità di coinvolgere gli ascoltatori che hanno espresso il loro apprezzamento con standing ovation (più che meritate!) al termine di non poche performance.

Pieni di energia, coinvolgenti, travolgenti, appassionati, al punto che ci si dimenticava di essere ad un musical e sembrava di essere ad un concerto di una strepitosa band!

Da cantante, ciò che ho più di tutto, senza alcuna ombra di dubbio, ho apprezzato, è il non aver mai tentato o anche solo lontanamente cercato di imitare Freddy Mercury, leader indimenticabile del gruppo, le cui capacità vocali, note a tutti, sono assolutamente uniche ed inimitabili e di aver al contrario personalizzato con grande bravura i brani rendendoli non solo personali ma anche adatti alle loro capacità vocali che venivano così messe in risalto senza mai dare l’impressione di calcare Freddy Mercury ma di portarlo nelle loro corde e nella loro sensibilità.

Sicuramente degno di nota quando si parla di questo Musical è il filo conduttore che è stato capace di inglobare la Storia dei brani dei Queen in una denuncia ironica, puntuale, pungente, attuale e mai banale, del panorama musicale odierno a fronte del panorama musicale passato ambientando il tutto in un lontano futuro in un mondo che non è più quello che conosciamo oggi ma divorato dalla globalizzazione a fronte di un mondo passato dove c’era spazio per il proprio pensiero che tramite la musica si esprimeva, una musica fatta di ricerca, di curiosità, mai statica e sempre in evoluzione e dove ci si esibiva dal vivo, al contrario nel lontano futuro viene severamente bannata questa possibilità presentando un panorama musicale che pullula di infinite proposte omologate, mai sufficienti, con testi inconsistenti, anch’essi omologati, impersonali, tante volte nonsense e che poco del pensiero autocritico con sé portano.

Una denuncia che passa dall’ironia e non poche risate ha strappato al pubblico che l’ha saputa cogliere ed apprezzare e che comunque, anche solo tramite la radio, quel panorama odierno musicale lo conosce bene.

Un riflettore di grande spessore è stato posto anche su altri  temi estremamente attuali passando per la crisi ambientale, alla  denuncia che ormai da tempo il mondo femminile esprime sulla parità di genere, a quella che è stata una pandemia che tutti ha segnato e dei quali segni ancora ne paghiamo le conseguenze.

Un momento molto emozionante dello spettacolo è stato quando hanno ricordato e celebrato tutti quegli Artisti, come Amy Winehouse, Kurt Cobain, Chriss Cornell e , ovviamente, Freddy Mercury, morti prematuramente.

Insomma, un inno alla Musica, quella con la “M” maiuscola, davvero un Musical geniale adatto a menti non pigre e passive sulla sedia dello spettatore ma che quando si siede per assistere ad uno spettacolo vuole muovere e stimolare anche la sua di coscienza critica per uscirne arricchito e sempre più pensante oltre che con le orecchie coccolate da musica così bella e così ben eseguita.

Assolutamente un’esperienza che consiglio e che, se ne avrò l’occasione, ripeterò volentieri.

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Festival note solidali

Ieri, 26 ottobre 2017, si è tenuto, presso la Chiesa di San Marco a Japigia (BA), il 1° concerto della seconda edizione del Festival note soldali, un’iniziativa organizzata dall’associazione Misurecomposte.

All’evento hanno presenziato come sponsor dello stesso le associazioni territoriali no-profit SFERO Onlus con l’ausilio di Culturandia ed Emergency.

L’associazione SFERO Onlus, a tutti coloro che sono intervenuti e che hanno volontariamente contribuito alla raccolta dei fondi destinati alle opere di solidarietà, ha ricambiato offrendo loro un presepe ispirato al proprio marchio. L’oggetto è stato realizzato da valenti artigiani pugliesi nelle varie manifatture tradizionali (fischietto di Rutigliano, ceramica di Grottaglie e trullo di Alberobello) “il faro rappresentante la natività” un’ottima idea regalo per Natale da donare a chi amiamo o per decorare le nostre case creando un’atmosfera calda ed accogliente.

Michele Policarpo responsabile dell’associazione SFERO Onlus

Natale Sferoonlus – Dona, ricevi e regala-

 La direzione artistica del concerto è a cura del M° Flavio Maddonni, docente del Conservatorio Nino Rota di Monopoli.

Ceren Hepyucel e Atahan Kaya

Ad esibirsi il Duo composto da Ceren Hepyucel (al flauto traverso) e Atahan Kaya (alla chitarra) due artisti turchi dalla raffinata bravura che, grazie anche alla suggestiva location, hanno allietato il pubblico presente con note soavi capaci di far viaggiare con la mente sino a condurre ad atmosfere passate e magiche come le danze che hanno fatto innamorare e sognare il pubblico di ogni età in “Orgoglio e pregiudizio”  il famoso film tratto dal romanzo “Pride&prejudice” di Jane Austin in cui i protagonisti, l’affascinante Mr Darcy e la determinata Elizabeth Bennet, si rincorrono, corteggiano ed infine innamorano irrimediabilmente.

Mr Darcy ed Elizabeth Bennet in “Orgoglio e pregiudizio”

Bastava chiudere gli occhi per sentirsi come in una di quelle romantiche e passionali scene, per immaginarsi protagonisti di quelle danze fino al punto di avere difficoltà a rimanere seduti sentendosi trasportati da quelle note.

I musicisti hanno magistralmente trasmesso il potere che la musica ha quando eseguita con grande passione.

Atahan Kaya nel suo assolo

Altro momento importante è stato l’assolo svolto dal chitarrista, un brano brasiliano su proprio arrangiamento, insieme al viaggio in cui ci hanno condotto nelle danze popolari turche, permettendoci di conoscere la loro cultura attraverso il linguaggio più universale che esista, la musica.

Il Festival note solidali prevede ancora tre concerti, per un totale di quattro serate, il prossimo si terrà venerdì 17 novembre presso l’auditorium “Scuola dei fiori” (viale Cotugno, 4) alle ore 20:30.

Il mio invito è di non perdervi questa magnifica esperienza.

Ospiti del prossimo concerto sarà ancora l’associazione no-profit SFERO Onlus (e Culturandia) e la Fondazione Alzheimer Gianni Perilli.

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Insieme è possibile – Evento Social Party

Sabato 25 febbraio 2017 si è svolto l’evento Social Party organizzato dall’associazione  SFERO Onlus presso Borgo Regina Sporting Club (Torre a Mare\Noicattaro).     

Scatto di Davide Liberti che ringrazio

Obiettivo dell’evento era riunire i soci e i non soci in una serata all’insegna della convivialità, del divertimento e della beneficenza in favore del al progetto “Casa delle bambine e dei bambini” una struttura unica nel suo genere in Italia, aperta a Bari a gennaio, un centro polifunzionale per i bambini dai tre mesi ai cinque anni e per le famiglie in difficoltà.    

Obiettivo ampiamente raggiunto dall’Associazione che, con dedizione, impegno, cura, precisione ed entusiasmo si è fortemente attivata perché ciò si realizzasse.

Novantasei  i partecipanti che hanno accolto  con entusiasmo e coinvolgimento l’invito dell’Associazione.

La serata si è svolta tra la cena, che ha permesso e favorito la convivialità, la conoscenza e la condivisione ed il divertimento, al quale ha contribuito l’apporto del Dj Giuseppe Rinaldi animando e riscaldando ulteriormente l’atmosfera rendendola ancor più gioviale e confidenziale. L’evento, che si è svolto in coincidenza del periodo carnevale scorso, è stato motivo di conferma per l’Associazione dell’entusiasmo e del coinvolgimento dei partecipanti.

A metà serata si è svolta una breve presentazione dell’Associazione e dei suoi obiettivi tramite la proiezione un video, commentato dal presidente Michele Policarpo.

A seguire la presentazione power point di Culturandia, blog di promozione e diffusione culturale a cura di Serenella Policarpo, blog partner di SFERO Onlus.  

L’esito della serata ha dimostrato come l’unione faccia la Forza e come grazie a questa si sia messa in atto della Solidarietà grazie ad una solida e precisa Organizzazione rispettando il principio dell’Etica diventando insieme un Rifugio (Solidarietà Forza Etica Rifugio Organizzazione acronimo di SFERO).

Al termine della serata sono stati distribuiti dei questionari di gradimento anonimi ad ogni invitato che anche qui hanno espresso forte gradimento e ampio desiderio che l’evento abbia nuovamente luogo.

SFERO Onlus ringrazia quanti hanno partecipato a questa grande festa rendendola possibile, donando fiducia e riscontro positivo all’Associazione e avendo contribuito ad un’azione solidale dimostrando che insieme è possibile.   

Di seguito  la mia esibizione in quanto cantante Jazz durante l’evento.

Brano eseguito: Route 66.

  

Link utili per saperne di più e rimanere in contatto con SFERO Onlus: 

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Il passato è un campo di addestramento di Valeria Petruzzelli

Come spiegato in “Cos’è Culturandia?” questo sito nasce con lo scopo di promuovere e diffondere la cultura dando voce a quanti in essa ancora credono ed investono.

Questa volta a bussare alla  porta di Culturandia è stata una giovane autrice, Valeria Petruzzelli, con un sogno al quale dare voce e corpo e Culturandia di certo non poteva rimanere indifferente ed è anzi orgogliosa di farsene portavoce e promotrice.   

“L’ossessione dà una direzione, uno scopo, rende lucidi. La passione è il contrario della lucidità. Di questi contrasti vive questo romanzo che brucia di febbre, e striscia tra i generi come tra reale e fantastico, come tra l’erotico e il noir. Una vertigine ammaliante che vi trascinerà nelle sue pagine. “

Gianluca Morozzi

 

“Il passato è un campo di addestramento. Storia di Lei” è il racconto di esperienze ed emozioni estreme: un amore finito che diventa ossessione, la passione che si trasforma in eccesso, la sete di vita che si confonde con quella di vendetta. In questo libro Lei si racconta in un diario, facendo percepire quanto c’è di socialmente inaccettabile come ordinaria routine, quasi a cercare l’estremo nell’estremo. Il resoconto della sua storia d’amore con James assume spesso dimensioni irreali che confondono le coordinate della narrazione e la lucidità del racconto, lasciando il lettore privo di stabilità.

In bilico tra sonno e risveglio, Eve affronta il proprio passato ed impara a conoscere una nuova vita oltre la vita, ma non sarà facile salvarsi dalla propria ossessione.

 

 

Valeria Petruzzelli è nata a Ferrara il 22 febbraio 1990 da genitori baresi, ha vissuto per tre anni a Caivano (NA) e per quattordici anni a Casagiove (CE). Nel 2010 si è trasferita a 

Conversano (BA) e si è laureata in Scienze e tecniche psicologiche per la persona e la
comunità presso la seconda università di Napoli nel 2013. Attualmente svolge il Servizio Civile presso la cooperativa sociale Itaca e fa volontariato per un’associazione di promozione sociale, “Venti di scambio”. Ha una grande passione per la musica, per il canto in particolare, per il cinema e la fotografia e, ovviamente, per la lettura: i suoi autori preferiti sono Stefano Benni, Charles Bukowski e Valérie Tasso. Con questo romanzo ha vinto nel 2015 la prima edizione del Premio Inedito Garp Under 30.

 

Link utili per saperne di più:

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E tu? Vuoi divertirti facendo del bene?

Locandina evento

L’iniziativa “Social Party” è stata organizzata dall’associazione SFERO Onlus (acronimo di Solidarietà Forza Etica Rifugio ed Organizzazione) che,  in occasione dell’evento realizzato e per adempiere alla sua funzione sociale, fra i tanti progetti, ha scelto di aderire e rispondendere all’appello del Comune, che invitava i commercianti e le realtà associative impegnate nel sociale e nel contrasto alla povertà, a donare vestiti, cibo e giochi alla “Casa delle bambine e dei bambini” , un appello in linea con il maggior principio dell’associazione ovvero porsi a tutela dei cittadini promuovendo un’economia etica prodigandosi in azioni benefiche.

Scopo dell’iniziativa è riunire soci e non con la finalità di rendere nota l’associazione ed i suoi obiettivi a quanti ancora non ne fossero a conoscenza in una serata conviviale all’insgegna del divertimento e della beneficienza. 

Una grande festa alla quale siete tutti invitati!!! (previa prenotazione)

L’evento avrà luogo presso Borgo Regina Sporting Club.

Un’occasione per divertirsi facendo del bene.  

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Primo convivio Social Club & Partner

Venerdì, 3 febbraio 2017, si è svolto il primo Convivio Social Club & Partner.

Nella foto Policarpo Michele, Presidente di SFERO Onlus
Nella foto Policarpo Michele, Presidente di SFERO Onlus

All’incontro hanno attivamente partecipato i vertici della SFERO Onlus, associazione che per la Social Club rappresenta il cliente più esponente ed in quanto tale è intervenuta nella progettazione delle attività fornendo valide indicazioni e spunti. I soci della Social Club con grande stima hanno omaggiato il presidente Policarpo Michele coinvolgendolo nell’esposizione del programma.

Il presidente della SFERO Onlus, coadiuvato dalla dirigenza della Social Club, Capone Francesco, Capuano Marco e Ipsale Giuseppe, ha presentato le attività in atto e gli strumenti realizzati sia in campo informatico che organizzativo per essere utilizzati a supporto dei propri partner. Inoltre, questi ultimi, hanno avuto occasione di sottolineare le proprie aspettative e manifestare le potenzialità delle linee di intervento da parte di Social Club.

Obiettivo del convivio era quello di creare un clima di squadra fra e con i partner, obiettivo raggiunto oltre ogni vagliabile aspettativa. Tutti i partner hanno testimoniato con grande entusiasmo e trasporto l’approvazione per tutte le iniziative esposte sottolineando il successo della serata. 16463136_1634507070179051_7883250997781365461_o

Infine, al termine dell’incontro, il momento conviviale. I partner hanno avuto l’opportunità di conoscersi meglio e, grazie alla gradevole atmosfera generatasi dalla condivisione della tavola parlando amichevolmente delle prospettive della Società hanno dato corpo allo spirito di squadra atteso.

Link utili per consultare i siti:

SFERO Onlus

Social Club

torta insieme

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Lo zenzero: una spezia dalle grandissime proprietà curative.

Inauguriamo questa sezione approfondendo e conoscendo meglio le qualità, le proprietà, gli usi, le funzioni e le eventuali controindicazioni di una spezia davvero preziosa ed indispensabile della quale spesse volte si conosce molto poco eppure risponde a molte nostre problematiche ed esigenze, eppure la risposta può essere in questa spezia senza ricorrere a farmaci che, oltre ad essere dannosi se se ne abusa, sono anche costosi, quando invece in natura abbiamo tutte le risposte di cui necessitiamo.

 Lo zenzero contiene acqua, carboidrati, proteine, amminoacidi, diversi sali minerali tra cui manganese, calcio, fosforo, sodio, potassio, magnesio, ferro e zinco, vitamine del gruppo B, vitamina E e olio essenziale è per questo amico dell’uomo e del nostro organismo.

 Conosciamone meglio i campi d’azione:

Zenzero (Zingiber officinale Roscoe)
Zenzero (Zingiber officinale Roscoe)

–        Antitumorale;

–        Aiuta a combattere la nausea;

–        Contribuisce al benessere dello stomaco;

–        Aiuta a combattere febbre e raffreddore ed anche tosse e catarro (in antichità già era utilizzato a tali scopi!);

–        Grazie alle sue proprietà antisettiche e antinfiammatorie inoltre, lo zenzero è di grande aiuto anche in caso di infiammazioni alla gola (faringite, laringite, ecc..);

–        Buon anticoagulante e come tale contribuisce a ridurre la formazione di coauguli nelle arterie, abbassa i livelli di colesterolo nel sangue e, secondo alcuni studi scientifici, lo zenzero diminuisce la pressione sanguigna (ma al riguardo ci sono ancora studi in corso quindi si consiglia di rivolgersi ad uno specialista);

–        Aiuta a mantenere costante la temperatura corporea e stimola la sudorazione, permettendo al corpo di depurarsi e di contrastare la febbre;

–        Lo zenzero è, inoltre, amico della pelle, difatti permette di contrastare le antiestetiche macchie della pelle che compaiono spesso con l’avanzare dell’età, inoltre rende la pelle più liscia, tonica e diminuisce eventuali infiammazioni cutanee. Amico dunque anche delle pelli più giovani affette da acne o foruncoli che spesso lasciano segni sulla pelle motivo di disagio.

Ma come poter godere di questi innumerevoli benefici?

Innanzitutto è importante farlo rientrare nella nostra dieta alimentare e nella nostra cosmesi, con ricette facili, veloci e salutari, che nel tempo ci permetteranno di godere delle sue proprietà.

E’ importante comprendere in che forma va reperito, acquistato ed utilizzato: dobbiamo munirci della radice di zenzero, in molti, quando lo consiglio mi pongono il problema della reperibilità, in realtà è facilmente reperibile nel reparto orto fruttifero di ogni ipermercato (io mi rifornisco dall’ipercoop) è raro, se non impossibile, che non ci sia, quindi, non temete!

Lo si può assumere negli alimenti (come spezia nei pasti, nelle tisane, negli estratti, possiamo anche assumerlo tagliando un pezzo di radice e mangiandolo)  o lo si può adoperare nei nostri cosmetici naturali fai da te!

Come?
Per le bevande io sto preparando (quotidianamente come motore di inizio giornata) un estratto con mele, zenzero e limone (un ottimo alleato dello zenzero di cui poi parleremo meglio), le dosi sono variabili, a seconda dei gusti (c’è chi non ama molto il sapore pungente e deciso dello zenzero che, unito al limone, assume un gusto aspro) ma posso garantirvi (ho avuto delle cavie molto scettiche che ora me lo richiedono costantemente, perciò, potete fidarvi!) che nelle dosi che ho adoperato è piacevolissimo, una spezia nel vero senso della parola, non un sapore invadente, un piacevole retrogusto, un modo indolore di farsi del bene!

     Le dosi dell’estratto:

–        Due mele a persona (con il loro gusto dolce allevieranno l’aspro del limone ed il piccante dello zenzero, quindi, adoperandole come base, ne mettiamo una dose maggiore rispetto agli altri due ingredienti),

–        Un limone (se molto grossi metà andrà bene comunque, poi andate ad occhio e a gusto);

–        Un pezzetto di radice di zenzero (lo zenzero ha un sapore molto forte indipendentemente dalla dimensione del pezzo, perciò non fatevi ingannare da questa, avrà il suo beneficio e si farà sentire anche senza esagerare, anche se il pezzo vi sembra piccolo, poi, ovviamente, regolatevi sempre in base al vostro gusto, generalmente si consiglia di non assumere più di 15/20 grammi di rizoma fresco o 3/4 gr di radice secca o polvere per evitare l’insorgere di fastidiosi disturbi intestinali).

Nel caso dell’estratto sbucciate tutto (del limone deve rimanere solo la polpa) e inseriteli nell’estrattore et..voilà! Pronto!

Facile, veloce e sano, vi sembrerà di bere un succo dal sapore davvero gradevole, questo vi permetterà di assumerlo quotidianamente e senza sacrificio!

Per quanto riguarda invece i benefici sulla pelle vi mostro una ricetta di una maschera fai da te naturale contro le impurità da me testata che mi ha dato grandi benefici.

 

Ingredienti maschera naturale fai da te (le dosi sono per l’uso di una sola persona considerando, per i prodotti naturali, l’impossibilità di lunga conservazione, altrimenti, essendo privi di conservanti, perdono le loro proprietà e dovendo dunque essere buttati):

–        Un cucchiaio di yogurt;

–        Un pezzo di radice di zenzero;

–        Succo di mezzo limone grande (se piccolo mettetene uno);

–        Un pezzo di cetriolo (io mi regolo in base alla dimensione, era molto grande quindi ne ho adoperato un pezzo);

–        Un cucchiaino\due di miele (la maschera è molto astringente, per evitare sia troppo aggressiva ed equilibrarla, il miele era indispensabile per non irritare la pelle);

–        Farina per addensarla, ancora meglio se avete amido di mais (qui le quantità non sono definite, regolatevi in base a quanto è liquida, finché non la vedete più densa, aggiungetela, questo servirà a non farla colare quando è in posa).

   Procedimento:

mischiate lo yogurt con il cetriolo (fatto a pezzetti), con la ridice di zenzero (sempre tagliata in pezzetti), unite il succo del limone e frullate il tutto, filtrate il composto (per ottenere composti cremosi ed omogenei), aggiungete la farina finché non si addensa (frullate sempre) e il miele.

 Lasciate in posa per dieci\quindici minuti, in caso di bruciore, che bruci è normale vista la funzione astringete, ma se è un bruciore insolito, togliete prima della scadenza del tempo di posa.  

Lo zenzero può essere adoperato sulla pelle anche in altra maniera per eliminarne le macchie: tagliate dalla radice un pezzo e massaggiatela sulla zona cutanea interessata, applicate il trattamento (sempre con un pezzo nuovo di radice perché ne siano attive le funzioni curative) due\tre volte al giorno fino alla scomparsa delle macchie.   

Vediamo ora le controindicazioni che può presentare:

–        Tra i benefici abbiamo visto la sua utilità contro la nausea, ma in caso di neusee causate da una gravidanza è sempre bene consultare prima il proprio medico dell’assunzione;

–        In caso di soggetti allergici se presanto allergia ad uno o a più elementi che lo compongono, evitarne l’assunzione (l’allergia la si può notare con la comparsa di rossori sulla pelle ed eruzioni cutanee);

–        Ad ogni modo, come per qualsiasi cosa, è bene non esagerare con l’assunzione dello zenzero in quanto un esubero della sua assunzione può causare gastrite, ulcere e gonfiori intestinali anziché curarli;

–        In caso di assunzione di farmaci è sempre bene consultarsi con uno specialista prima di assumerlo. 

E allora non resta che munirci di questo elisir di bellezza e amico della nostra salute! 

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Cosmesi naturale fai da te

Ebbene sì, ho deciso di creare questa nuova categoria nel mio blog, dopo due anni che ho scoperto questa passione, che coltivo costantemente, dopo essermi tanto informata ed essere diventata più o meno esperta, per carattere non mi do mai per arrivata, ma sono sempre pronta ad imparare e a fare ricerche!. 

C’è chi può, leggendo, chiedersi che attinenza abbia  questa categoria all’interno del mio blog, ma se avete letto attentamente l’introduzione del sito, “Cos’è Culturandia?”, ne avrete trovato la risposta: ovvero che Culturandia è un progetto nato non con l’obiettivo di scrivere ed approfondire un solo argomento, ma con lo scopo di scrivere, approfondire e conoscere, qualsiasi tema sia per me fonte di curiosità e passione e condividerlo con tutti voi, come ho scoperto essere per me la cosmesi naturale fai da te.fb_img_1468510670356

Una tematica tutt’altro che banale perché la cosmesi è parte del nostro quotidiano, ed influisce sulla nostra persona.

Oggi siamo circondati da prodotti che nelle pubblicità ci vengono continuamente proposti con false qualità, garantendoci false rese ma, soprattutto, per noi nocivi.

E’ così che mi sono affacciata a questo mondo, avendo a cuore la mia salute e quella di chi mi sta accanto, informandomi e diventando sempre più esperta degli INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients)  ovvero l’elenco degli ingredienti di un prodotto, comprendendo quali elementi un prodotto sano debba possedere e quali, invece, sono nocivi, ho però anche notato quanto le linee Biologiche (per linee biologiche si intende prodotti derivanti dall’agricoltura biologica ovvero un metodo di produzione agricola: che esclude l’utilizzo di prodotti chimici di sintesi come fertilizzanti, diserbanti, insetticidi e anticrittogamici per la concimazione dei terreni, per la lotta alle infestanti, ai parassiti animali e alle malattie delle piante) siano difficili da reperire, spesse volte davvero costose (quando la salute è un diritto di tutti e non un lusso di pochi) e quanto, pur essendo i più sani sul commercio, mai nulla sarà mai sano e di certa provenienza come ciò che noi stessi produciamo con le nostre mani! In più la mia passione per il fai da te e la soddisfazione che ne consegue da ogni realizzazione, mi hanno portata in questo magico mondo, con prodotti che non hanno nulla da invidiare a quelli industriali, anzi, forse è il contrario, dalla massima resa, facili, veloci e super economici! Perché, sì, bisogna anche saper selezionare le ricette giuste, trovare quelle migliori, che vi richiedano meno costi, che siano più facilmente e concretamente realizzabili e che siano, dunque, ripetibili nel tempo, se troppo elaborate dopo poco non le realizzerete più,io invece, voglio dimostrarvi come con poco (in tutti i sensi, anche economici!) potrete avere ottimi prodotti home made che, oltretutto, fanno bene anche alla propria autostima!

Il web è saturo di blog che si occupano dell’argomento e di ricette, ma passo dopo passo vi mostrerò come, studiando gli elementi basilari della cosmesi e comprendendone le funzioni, potrete captare le ricette più adatte a voi, da lì ispirarvi, ma anche modificarle e crearne di nuove scoprendo ricette, non ancora in circolo da voi stessi ideate, ottime!

Questa categoria, come ogni categoria di questo sito, non sarà rigida e tratterà di temi affini, come ad esempio ricette anche alimentari sane e naturali, nelle quali mi sto cimentando, insomma lasciamo spazio alla curiosità e alla cultura, senza dover per forza etichettare in maniera rigida, questo blog è giovane come giovane è chi lo cura e di conseguenza in fermento e in costante scoperta, non so ancora dove dove ci porterà, ma godiamoci il viaggio e scopriamo insieme tutto ciò che questo mondo ci offre!

Non avrà una scadenza fissa la pubblicazione di articoli perché, come ben immaginerete, la vita frenetica che oggi abbiamo, non permette sempre di dedicarci a tutto come vorremmo, ma ogniqualvolta mi sarà possibile, non mancherò!  

  A tale proposito vi invito ad unirvi al gruppo Facebook “In natura veritas” dove vi attendiamo numerosi per consigli, sciogliere dubbi ed imparare sempre più su questo meraviglioso mondo! 

https://www.facebook.com/groups/1213262795403779/

   

 

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